FISCALE E TRIBUTARIO
Una corretta fiscalità costituisce per l’impresa un fattore di gestione lineare e di sicurezza. Le norme fiscali sono in continua evoluzione e necessitano, per la loro applicazione, di un costante aggiornamento e di elevate professionalità, per coglierne tutti gli aspetti, spesso non immediatamente chiari.
CONFAPI BRESCIA, per questo motivo, mette a disposizione degli associati un servizio dedicato al fine di informare ed assistere le imprese nell’interpretazione delle leggi e guidarle nella giungla fiscale di tasse e imposte.
Principali attività
- Consulenza fiscale relativa ad imposte dirette ed indirette
- Consulenza contabile
- Consulenza societaria in ristrutturazione d’azienda, procedure concorsuali, operazioni straordinarie, contenzioso tributario
News di settore
Circolare fiscale n. 14 del 12 settembre 2019
La circolare quindicinale completa dedicata alle novità in materia fiscale e tributaria.
L’acquisto e la vendita di auto aziendali
La ricorrenza dell’acquisto e della rivendita delle auto aziendali determina la necessità di avere chiare le conseguenze contabili e tributarie che si vengono a creare. La normativa, infatti, propone differenti casistiche che si possono sovrapporre e solo inquadrando correttamente la tipologia di mezzo e il tipo di utilizzo si riesce a impostare la contabilità per avere a disposizione gli elementi utili per la compilazione delle dichiarazioni annuali.
Nuovi chiarimenti dell’Agenzia in tema di credito per attività di ricerca e sviluppo
Lo scorso mese di giugno, in risposta a 2 interpelli, l’Agenzia delle Entrate è tornata sul tema del credito d’imposta concesso per attività di ricerca e sviluppo, ribadendo alcuni noti concetti relativi, rispettivamente, al concorso al credito del lavoro svolto dall’amministratore non dipendente (risposta n. 182 del 6 giugno 2019) e alla spettanza del credito per la certificazione legale (risposta interpello n. 200 del 20 giugno 2019). Si vedano in sintesi i due chiarimenti.
I crediti prescritti sono deducibili solo se il creditore non resta inattivo
In caso di inattività nella riscossione del credito, la perdita che ne deriva per l’impresa creditrice non sarebbe deducibile, in quanto tale atteggiamento sarebbe ascrivibile a una sorta di liberalità in favore del debitore: questa la posizione dell’Agenzia delle Entrate espressa nella risposta a interpello n. 197/2019.