La sensazione che il secondo mandato presidenziale di Donald Trump sarà denso e complesso si è avuta fin dalla vittoria del tycoon repubblicano contro Kamala Harris alle elezioni presidenziali di novembre negli Usa. E da allora in avanti il fatto stesso che a Washington fosse pronto a insediarsi, nuovamente, il 45esimo comandante in capo sulla scia di un cambio di paradigma interno alla superpotenza, tornata nuovamente a manifestare l’introspezione e la tensione per la sua grande strategia globale e le proprie conseguenze, ha prodotto profondi cambiamenti su scala globale. Raramente un interregno presidenziale è stato così denso di eventi, dalla caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria alla graduale emersione di venti di trattativa in Ucraina.

Su almeno due dossier abbiamo visto, però, un’azione diretta del presidente eletto per gestire crisi politiche che Trump si è trovato a maneggiare in continuità con l’uscente amministrazione di Joe Biden, che consentono di mostrare la nuova tattica negoziale del tycoon, che gioca pienamente a carte scoperte ponendo il peso dell’amministrazione come leva negoziale. Parliamo, da un lato, del dossier Gaza e, dall’altro, di quello di TikTok. Sul primo, infatti, Trump ha schierato fianco a fianco dell’amministrazione Biden il suo inviato speciale Steve Witkoff, per aumentare la pressione tanto su Hamas quanto sul governo israeliano di Benjamin Netanyahu riguardo la corsa al cessate il fuoco. Prima ancora del suo insediamento, Trump esercita una forte pressione per porre fine al conflitto, suggerendo una svolta importante: a Washington la pazienza verso il governo israeliano di estrema destra guidato da Netanyahu sembra esaurirsi. L’appoggio degli Stati Uniti a Israele non pòteva conciliarsi con la presenza nell’esecutivo di figure come Itamar Ben-Gvir e altri ultranazionalisti, che compromettono il progetto geopolitico e di sicurezza dell’amministrazione trumpiana, che non ha voluto insediarsi sostenendo un vero e proprio dead man walking politico. L’obiettivo degli USA è modellare un Medio Oriente collaborativo, basato sul rilancio degli Accordi di Abramo, per favorire alleanze tra Israele e i Paesi arabi e contenere l’Iran, il loro principale avversario nella regione. E il cessate il fuoco a Gaza è parte di tale strategia.

Su TikTok Trump è intervenuto con potere d’influenza alla vigilia dell’inaugurazione, scrivendo sul suo social Truth di esser favorevole a fermare temporaneamente il bando dell’app cinese fermata da Biden per ragione di sicurezza nazionale e possibile furto dati ai cittadini statunitensi e promuovendo, invece, l’idea di una joint venture 50-50 sino-americana per gestire l’app. Una mossa negoziale che ha tirato la palla in avanti fermando per ora la sospensione.