Gautam Adani è sotto accusa negli Stati Uniti e per l’India questo è un problema. Il 62enne miliardario, vero e proprio re della finanza e dell’imprenditoria indiana, è stato accusato di corruzione negli Stati Uniti per aver omesso le inchieste che lo riguardavano in patria agli investitori istituzionali a stelle e strisce. Adani, magnate con interessi che vanno dall’energia alle infrastrutture, ha perso in borsa 12 dei 60 miliardi di dollari del suo patrimonio dopo che nella giornata del 21 novembre le accuse sono state rese pubbliche.

Per il primo ministro Narendra Modi, fresco di terzo mandato consecutivo, questa mossa della giustizia americana è un forte grattacapo. Adani, nativo del Gujarat come Modi, è un imprenditore che si è arricchito operando come “braccio armato” di Nuova Delhi sui mercati globali. L’India stringe accordi con un Paese ed ecco Adani pronto ad approfittare per fare business, in un rapporto win-win. Negli Usa Adani aveva promesso 10 miliardi di investimenti in energia rinnovabile e attendeva l’insediamento di Donald Trump per nuovi accordi sulla scia degli ottimi rapporti con Modi che il tycoon intrattiene. Un altro preoccupante stop è arrivato dal Kenya, dove il presidente William Ruto ha stracciato degli accordi infrastrutturali da 2 miliardi di dollari con l’India che avrebbero dovuto riversarsi in appalti per Adani dopo lo scoppio dello scandalo.


“Gli accordi con il Kenya avevano già portato Adani sotto i riflettori quest’anno, mentre la nazione dell’Africa orientale era scossa dalle violente proteste di massa per l’aumento delle tasse e dalla percezione di accordi poco trasparenti da parte del governo”, nota il Financial Times.

 La testata della City di Londra aggiunge che “una possibile richiesta di estradizione, ricorsi legali e lunghe procedure giudiziarie potrebbero aggiungere una svolta imprevedibile a una relazione diplomatica, militare e commerciale tra Stati Uniti e India in rapida espansione ma complessa, prima dell’inaugurazione di una nuova amministrazione guidata da Donald Trump. Un trattato di estradizione tra India e Stati Uniti è in vigore dal 1999, ma è stato utilizzato solo occasionalmente”. Il caso Adani mostra la fragilità dei legami che i big del Sud Globale creano in Paesi occidentali di fronte a diverse concezioni del diritto e della trasparenza che i mercati emergenti devono ancora stabilizzare.