Confapi ha elaborato un documento per esprimere le proprie valutazioni nell’ambito della conversione in legge del cosiddetto decreto Milleproroghe.
Per fronteggiare l’incertezza dovuta al perdurare dell’attuale crisi è necessario prevedere un allungamento dei termini per quelle misure che possono costituire ancora un importante sostegno per le nostre imprese.
In particolare Confapi segnala la mancanza, tra le misure oggetto di proroga, della moratoria straordinaria dei prestiti e delle linee di credito per micro, piccole e medie imprese, così come le misure introdotte dal Decreto Liquidità per favorire l’accesso al credito alle imprese, scadute il 31 dicembre 2021. Il rischio che le aziende vadano in sofferenza è molto alto e pertanto è stata richiesta una proroga di tali misure almeno fino al 31 luglio 2022.
Sul tema della patrimonializzazione, l’articolo 19 del DL 73/2021 ha previsto un rafforzamento dell’aliquota per il calcolo del rendimento nozionale dell’ACE ma solo per il 2021. Confapi auspica che si possa introdurre una proroga della misura per tutto il 2022.
Inoltre, sarebbe necessario rimandare di un biennio l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’impresa e d’insolvenza, attualmente fissata al prossimo maggio. In questo modo coinciderebbe con l’entrata in vigore delle procedure di allerta e di composizione assistita della crisi.
Relativamente alle disposizioni sugli obblighi di etichettatura ambientale, riteniamo utile un differimento in avanti dell’attuale proroga dal 30 giugno al 31 dicembre 2022, con il relativo spostamento della vendita scorte al 1 gennaio 2023. Questa ulteriore proroga renderebbe pienamente operativi i nuovi adempimenti garantendone la corretta esecuzione da parte delle imprese.