12.03.2020
IO MI VERGOGNO, MA NON MI ARRENDO MAI
Io mi vergogno di fronte ad un Governo che crede che il CORONAVIRUS…….Se questo
Governo avesse CHIUSO TUTTO (aziende incluse per due settimane, il 24 Febbraio, quando
la nostra azienda rimase chiusa per 12 ore in attesa di una presa di posizione forte,
responsabile e coesa – MAI ARRIVATA – non saremmo in questa situazione che mette
tutti a durissima prova.
Seguirà a breve avviso di chiusura dell’azienda, fino a data da stabilire.
Faccio appello al Vostro senso di responsabilità ed auguro tutto il meglio a Voi e alle Vostre
famiglie. La nostra azienda ha già vissuto momenti penosi, critici e difficili. A detta di
qualcuno “impossibili.
Ce la faremo anche questa volta. Conto su ognuno di Voi.

12.03.2020
E’ incredibile delegare alla responsabilità delle singole aziende la gestione della salute
pubblica!
Tra qualche settimana tutta Europa sarà in quarantena, lo dicono praticamente tutti
La politica ha legittimato la irresponsabilità collettiva con provvedimenti pasticciati e non
decisivi ed ha messo pezze quotidiane con DPCM giornalieri perdendo tempo.
Oggi non c’è movimento nel mondo, tutto è fermo o si sta fermando; noi imprenditori
sappiamo bene che il business è una componente della vitalità, del movimento dell’
energia; che tipo di business possiamo fare in un mondo fermo? Che senso ha dire state
a casa!!! Però…
#fermiamociperripartire più forti di prima!
Due settimane di fatturato non fanno male a nessuno e le recuperi d un fiato!

12.03.2020
Penso che nessuno si sarebbe immaginato di arrivare a questo punto, né il governo né le aziende né i cittadini.
Ma al punto in cui siamo, il governo deve prendere una presa di posizione più chiara e netta. Dovrebbe indistintamente far chiudere tutto per 2 settimane,
non lasciare agli imprenditori e/o ai dipendenti possibilità di scelta.
In queste condizioni, di incertezza, di rischio per la salute, di dipendenti presi dal panico e di clienti esteri che sono spaventati e ritirano tutti i beni, forse tutta l’unione europea dovrebbe stopparsi insieme.
Mi rendo conto che sarebbe drastico, ma necessario e (spero tanto) risolutivo.
Le conseguenze economiche e finanziarie non tarderanno a farsi sentire, perché i costi fissi e le scadenze fiscali “non chiudono”.
Dobbiamo essere forti, ci rialzeremo!

12.03.2020
Da imprenditrice mi chiedo: ma esiste l’industria manufatturiera per l’opinione pubblica? ne siamo proprio sicuri? qualcuno di voi ha sentito in televisione citare imprese che non siano Fiat o simili? qualcuno può spiegare al paese che le aziende di piccole dimensioni se costrette a chiudere MUOIONO? qualcuno spiega al mondo che lo smart working è impossibile da effettuare se PRODUCI? dove la porto la fonderia, a casa?
Scusate la rabbia… ma la frustrazione è tanta…

12.03.2020
Fermiamoci tutti subito per ripartire tutti al più presto!

12.03.2020
Chiusura di tutte le aziende eccetto le medicali !!
Conte pasticcione

13.03.2020
Buongiorno a tutti,
prima di tutto un augurio per tutti noi che la situazione migliori e che possiamo uscirne al più presto.
Anche la nostra azienda come molte altre cerca di resistere sul lato produttivo, ma riscontriamo ora molti problemi legati agli approvvigionamenti di materiale, alla chiusura delle attività legate ai trattamenti per noi necessari per il completamento dei prodotti finiti e ancora ai mancati incassi per merce già consegnata. Noi lavoriamo soprattutto con l’estero, dove ci è impossibile completare la fornitura con le installazioni e quindi incassare le fatture già emesse.
Nei prossimi giorni diventerà per noi pesante poter mantenere fede agli impegni presi con i nostri fornitori, cosa alla quale non siamo abituati, ma che ci costringe a valutare con estrema attenzione la mancanza di liquidità che ora stiamo soffrendo.
Dobbiamo tutelare la salute dei nostri dipendenti ed il loro posto di lavoro, che allo stato attuale sta diventando un’impresa enorme.
Confidiamo che quanto il nostro governo anticipa nelle varie comunicazioni sia efficacie immediatamente in modo da preservare il tessuto produttivo della nostra società.
Nei prossimi giorni cercheremo di lavorare, se potremo ravvisarne l’occasione.

13.03.2020
Ciao Douglas,
La situazione è complessa per tutti noi ed è chiaro che prima di tutto il nostro sforzo deve andare alla salute nostra e di chi ci circonda, quindi spero stiate tutti bene.
Nel merito di ciò che ci aspetterà come imprenditori e tenendo buono tutto quanto già letto sui media e social e ritenuto che in questo caso la parte più debole saranno proprio le micro, piccole e medie imprese, compreso quelle artigiane e commerciali con particolare riferimento anche al mondo Ho.Re.Ca, vorrei offrire alcuni spunti che potrebbero fare la differenza.

• Fondamentale sarà assicurare la liquidità a tutte le imprese e non solo a quelle grandi mettendo in moto un piano governativo di investimenti che parta dalle famose opere pubbliche ma che arrivi alla sospensione del pagamento alle banche di rate mutui, finanziamenti e leasing in base alla durata di questa situazione straordinaria (suggerisco almeno 6 mesi)senza aggiunta di interessi;
• Pagamento immediato dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese;
• Ma soprattutto, sentendo parlare in questi giorni di spostamento o dilazione del pagamento di tasse e ritenendo che non sia una soluzione dignitosa, credo indispensabile per dare speranza e stimolo a tutti gli imprenditori, un EROGAZIONE o sconto FISCALE da parte dello stato equivalente almeno ad UN MESE DI FATTURATO calcolato su una media ponderata degli ultimi 3 anni.
So bene che quanto suggerito può sembrare forte ma credo sia il momento di picchiare duro per elevare anche l’imprenditore a salvatore di decine e decine di posti di lavoro.
Spero di esser stato utile

13.03.2020
Sono convinto che gli Italiani riserveranno grosse sorprese al resto del mondo. Abbiamo nel nostro DNA flessibilità, competenze ed anche altruismo. Basti osservare i sacrifici delle persone legate al mondo del volontariato e Sanitario.
Avendo un grosso problema da affrontare, solo un popolo nato in una nazione a forma di stivale potrà esprimersi al meglio e dimostrare come affrontare la crisi e post crisi (ovviamente inserito in un sistema democratico, facile impartire ed organizzare direttive in paesi autoritari – vedi Cina).
Vedrete che i nostri partner Europei prenderanno esempio dalla nostra crisi. Infine sperò che da questa difficile situazione emerga un Europa diversa e rafforzata, alternativa il Caos.
Non posso che dire “noter molum mia

13.03.2020
Buongiorno a tutti,
grazie per aver dedicato questo spazio alle nostre riflessioni…
Non tanti pensieri servono, ma questa volta solo azioni senza paura : sospendere temporaneamente tutte le attività produttive.
Le aziende sono fatte di persone…se mancano… le aziende non sono tali…
Soprattutto siamo tutti persone…nessuno dovrebbe mai dimenticare questo.
L’Italia intera è già isolata, la nostra economia è già bloccata, le materie prime stentano ad arrivare perché
I trasportatori delle nazioni confinanti si rifiutano di venire in Italia… come si chiamo questo momento?
ISOLAMENTO FORZATO, quasi un TSO…
Non dobbiamo avere paura di decidere Signori miei, dalle nostre scelte non dipende solo il lavoro, ma anche
Vite di altre persone…forse dei nostri collaboratori?
Certo un Imprenditore non dovrebbe decidere di chiudere la propria attività, ma un imprenditore ha anche
Responsabilità che vanno oltre…un imprenditore parla ai suoi ragazzi e con fermezza, coraggio nonostante non
Avrebbe mai pensato di arrivare a questa scelta…comunica che si sospende qualsiasi attività per …
La parola magica quindi sarà : SOSPENSIONE TEMPORANEA DELLE ATTIVITA’…
Così quasi tutti gli imprenditori stanno decidendo … così decidono con o senza l’appoggio di chi dovrebbe fornire un sostegno
E soprattutto dovrebbe dare direttive precise ed “ordini” chiari… ma forse non è il rischio l’essere imprenditore? Ecco perché
Decisioni repentine ma razionali e chiare …

Grazie a tutti voi di Apindustria ed al Ns. Presidentissimo Douglas Sivieri.

13.03.10
RingraziandoVi per questo spazio non ho da aggiungere molto hai pareri che già ho letto. Vorrei solo sentire forte la voce di CONFAPI, anche se in totale disaccordo con CONFINDUSTRIA, che chiede al governo e alle proprie aziende consociate di chiudere. Una presa di posizione chiara e penso legittimata dai pensieri e stati d’animo di altri imprenditori come me.
Davvero difficile sentirsi dire frasi come “voi non chiudete perché pensate solamente ai soldi e non alla vita dei vostri dipendenti”, ma altrettanto difficile comunicare a clienti e dipendenti la volontà di chiudere, sentirsi soli in un presa di posizione nemmeno sostenuta dalle nostre stesse associazioni.
Vorrei davvero trovarmi a leggere in prima pagina su quotidiani locali e nazionali – CONFAPI CHIEDE LA SOSPENSIONE TEMPORANEA DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE –
Grazie davvero di vere creare questo spazio di ascolto.

LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DI APINDUSTRIA BRESCIA, DOUGLAS SIVIERI
Così deve scrivere un imprenditore alla propria Associazione! Deve essere onesto schietto e sicuro delle sue richieste.
Sono quindi sicuro che avrai gradito l’intervento sul giornale di brescia di oggi. Non in prima pagina certo, ma nello spazio e nelle dimensioni adeguate alla nostra presa di posizione.
Siamo stati decisi fin da subito. Non si lascia solo l’imprenditore di fronte alla scelta di chiudere o meno, non lo si lascia solo in una questione di salute pubblica che non gli compete, ma che anzi giustamente lo spaventa.
Noi lo stiamo sostenendo, lo abbiamo fatto anche stamane in videoconferenza presente il presidente di Regione.
Io ed il mio gruppo dirigente, imprenditori come te, siamo qui, spalla a spalla, coniugando i timori delle nostre aziende con i timori dei nostri associati.
E ti capiamo. Ti capiamo benissimo.
In bocca al lupo e a presto
Douglas Sivieri 

13.03.2020
Ciao Douglas,
prima di scrivere la mia mail non avevo ancora letto l’articolo sul Giornale di Brescia, mea culpa aver perso l’abitudine del giornale di prima mattina ma lasciarlo a fine giornata. Le tue parole sono molto più che gradite, e voglio aggiungere, mi fanno sentire fiero di essere un vostro associato. Allo stesso tempo la rabbia per un sistema politico/sociale che non ha ancora capito che abbiamo la capacità di fermarci e ripartite anche senza aiuti economici ma, forse per mia debolezza personale, l’appoggio decisionale da parte del governo è fondamentale.
Davvero difficile sentirsi fieri di essere Italiani.
Grazie mille della tua risposta, in bocca al lupo anche a te.

16.03.2020
Non è possibile arrivare a lunedì mattina ore 10 e non sapere se ci sarà o non ci sarà la proroga dei versamenti. Le banche garantiscono il pagamento dell’F24 se inviato entro mezzogiorno.
Non è possibile garantire la sicurezza igienica ai lavoratori se non si trovano le mascherine e quant’altro.
Non è possibile non sapere se verrà riconosciuta la CIGS al personale che è stato messo in ferie.
Il GOVERNO DEL FARA’ prenderà le decisioni quanto tutto sarà finito, sia i posti di lavoro che la ns. sopravvivenza.

16.03.2020
Direi molto solerti e sopratutto tempestivi.
E’ da più di due settimane che le aziende lavorano in questa direzione, ancora prima dei decreti, leggi o protocolli.
Mi viene da dire: Povera Italia!!!!

17.03.2020
L’accordo raggiunto con la stesura di un protocollo di pulizia/sanificazione palesa quanto gli imprenditori abbiano una velocità di reazione totalmente diversa dalle istituzioni e dai sindacati, come se prima del protocollo facessimo lavorare i nostri dipendenti nella sporcizia… e poi aggiornare il DVR, creare la modulistica, creare il comitato, stampare e far FIRMARE il verbale.. ancora una volta tanta burocrazia e carta.
Non parliamo dei DPI, se non fosse per il gesto di altruismo di un mio fornitore cinese che mi ha inviato 500 mascherine gratuitamente (i dazi sull’import naturalmente da pagare) settimana prossima, quando forse riaprirò, non avrei mascherine per i dipendenti. Vorrei mettere Conte fuori dal cancello dell’azienda ad aspettare che passi la protezione civile a distribuire mascherine e guanti, scusate tanto ma me è veramente un presa per i fondelli.
Il mio parere sul decreto Cura-Itala… non penso ci sia un problema di liquidità attuale per il pagamento delle scadenze al 16/03 abbiamo lavorato e fatturato nei mesi precedenti e per lo più anche incassato, io vedo il problema di liquidità per Maggio e Giugno ammettendo dei pagamenti medi di 60gg con fatturati di Marzo e probabilmente anche Aprile molto bassi e i pagamenti dei clienti che slitteranno.
Se posso fare una richiesta all’associazione è proprio di mettere sul tavolo le scadenze di Maggio e Giugno specie gli acconti IRAP IRES, dilazionare tutti gli acconti senza interessi e rimodularli al 50/60% anziché del 100%.

17.03.2020
Ciao Douglas,
Sto leggendo il DL Cura Italia e mi rendo conto che come piccoli imprenditori siamo veramente non considerati.
Ho letto di tutto, anche di Alitalia (ancora) ma per noi che fatturiamo + di 2 milioni oltre alla possibilità di cassa integrazione ( che solitamente non usiamo perché vogliamo bene ai nostri dipendenti) e moratoria Banche, buio assoluto.
Neppure lo spostamento di Iva e altri F24 se non fino a venerdì.
Ci si preoccupa tanto dei dipendenti (doveroso e da imprenditori lo facciamo tutti i santi giorni) ma degli imprenditori che trascinano l’Italia ed in particolare modo di quelli che NON fatturano un euro in queste settimane chi ci pensa?
Scusa lo sfogo ma credo che dobbiamo far arrivare la nostra delusione al nostro presidente nazionale ed eventualmente trovare un accordo anche con altre sigle sindacali per proteggere il nostro lavoro.
Rimango a tua disposizione anche per capire meglio, essere corretto laddove ho sbagliato o altro ancora.
Grazie ancora della pazienza

17.03.2020
Ogni paese affronta diversamente l’emergenza Coronavirus. La Germania ha stanziato 550 miliardi di euro. Gli USA per il momento 300 miliardi di dollari e poi sono pronti a disporre nuove risorse. La Francia ha stanziato 300 miliardi di euro. L’Italia solo 25 miliardi di euro: briciole.

19.03.2020
Le aziende non hanno mai avuto il giusto riconoscimento per quanto fatto in termini di occupazione e di pagamento delle imposte, siamo sempre stati additati come evasori. Ora veniamo di conseguenza trattati con briciole che non serviranno a niente se si pensa alla fine di questa tragedia ma solo a pensare al domani sono già finite.
Chi ci governa ha poi esperienza e capacità pari a zero e cosa ci si potevamo aspettare. Questi vanno verso chi gli tira di più la giacchetta senza un minimo di visione verso un futuro anche se prossimo. Confido che la nostra associazione vorrà farsi carico dei nostri problemi, che sono sicuramente comuni, mancanza di ordini e di conseguenza liquidità, e sottoporli a chi di dovere facendo presente che se noi chiudiamo difficile che la quote delle tasse che paghiamo le paghi qualcun altro al nostro posto.

24.03.2020
È arrivato il momento di aiutare concretamente chi ha bisogno.
Chi può, inizi ad anticipare i pagamenti ai propri fornitori:
senza buoni fornitori, non riusciremo più a lavorare come prima.

25.03.2020
Appello ai fornitori: Anticipo bonifici
Il blocco produttivo, più o meno totale, imposto dalle autorità e dalle misure di autotutela che molte aziende stanno applicando in questo difficile periodo comporta numerose difficoltà gestionali, con adempimenti che vanno in ogni caso espletati.
I buoni risultati da noi conseguiti negli ultimi anni ci hanno messo in condizione di poter affrontare questa nuova situazione con timore, ma anche con la fiducia di poter assorbire il duro contraccolpo che inevitabilmente anche i nostri conti subiranno. Questi risultati sono il frutto del nostro impegno e dedizione, ma anche della collaborazione dei nostri partner che ci forniscono, con precisione e qualità, i materiali e servizi indispensabili per il buon funzionamento della nostra organizzazione.
In questo momento di difficoltà per tanti piccoli/medi imprenditori, abbiamo deciso sostenere le attività di chi come voi ha contribuito al nostro successo, anticipando con pagamento immediato tutte le scadenze che ad oggi ci risultano pianificate per il 10/4, 10/5, 10/6 e 10/7.
Speriamo con questo nostro gesto di supportarvi fornendo la liquidità che il sistema bancario difficilmente potrà erogare in tempi brevi e che questo vi aiuti a gestire in modo ordinato le vostre scadenze, in primis quelle verso i vostri dipendenti, vero motore di ogni attività.
Se reputate positiva questa nostra premura e siete nelle condizioni di poterlo fare, vi invitiamo a supportare a vostra volta i vostri fornitori, in particolar modo quelli delle aree in questo momento più in difficoltà, per dimostrare anche alle sedi europee quale sia il vero significato di Comunità.
Sperando che questo gesto possa essere imitato da tutti coloro che possono, auguriamo a voi, i vostri dipendenti e le relative famiglie la miglior salute.

25.03.2020
La salute delle persone è la priorità. Il decreto che indica quali attività possono restare aperte e quali no è lacunoso. Il rischio è che alcune aziende cerchino dei cavilli per poter restare aperte. Qui non ci sono in gioco commesse o forniture qui c’è in gioco la salute delle persone. Dobbiamo noi per primi dare il buon esempio e l’unico modo per essere certi del non contagio è il chiudere completamente l’azienda per un periodo ben definito e utile per poi poter riprendere tutti insieme. Come per altro hanno già scelto liberamente di fare molte aziende bresciane.

27.03.2020
Questa situazione ci ha colto impreparati, soprattutto chi dopo anni bui finalmente iniziava a vedere una luce, dopo sacrifici e impegno. Quanta delusione e frustrazione nel constatare che di tutte le misure ideate a sostegno delle aziende, la tua non rientra in nessuna di quelle che per te potrebbero fare la differenza. Non sei sufficientemente piccolo, non sei sufficientemente indebitato , insomma per le istituzioni puoi farcela da solo, ma per quanto? Forse fino alle scadenze del 16 aprile, forse, spiace dirlo ma probabilmente non riuscendo ad onorare tutti gli impegni presi con i fornitori…Può capire solo chi lavora su commessa, chi non ha clienti abituali, chi si finanzia tutti i mesi anticipando crediti commerciali, perché gli istituti di credito ti permettono di andare avanti solo con quelli. Ergo….non lavoro, non fatturo, non posso pagare i miei fornitori. E se anche chiedessimo ora alle banche un aiuto, cosa peraltro già fatta, nell’immediato non otterremmo nulla, a volte nemmeno una risposta.. Si va avanti giorno per giorno, nonostante la nostra bella Brescia sia una delle provincie con Bergamo più colpite, spiace dirlo, ma un imprenditore bresciano che non opera in settori altamente avanzati, informatizzati, non per sua colpa, ma per scelta di operare in settori tradizionali, manifatturieri, dove lavorare da casa è impossibile, non può che provare certo sconforto, impotenza e solitudine, in un sistema che più che certezze fornisce incertezze. Nonostante tutto non molleremo, perché siamo fatti così, siamo nati cocciuti, siamo nati bresciani!

16.04.2020
Sono tante le informazioni che noi imprenditori dobbiamo conoscere per la gestione dell’emergenza sanitaria e spesso derivano da eccessiva burocrazia e farraginosità. La cosa è seria e grave , non come il virus, ma comunque insostenibile. Potrà avere un senso solo se davanti a tale ingorgo normativo e burocratico figlio di un sistema barocco non adeguato ai nostri tempi, nasca un senso comune e generalizzato di PROPOSTA di qualcosa finalmente degno di un paese con la “P” maiuscola.
A presto e grazie per il vostro impegno per le PMI che anche con il vostro contributo si sentono “di qualcuno”.

21.04.2020

Buongiorno,

a quasi un mese di distanza la situazione sta diventando veramente insostenibile ed ha anche un risvolto quasi da commedia….le scadenze fino ad ora sono state rispettate, ma per la fine mese la vediamo veramente impossibile da sostenere, da inizio mese ci siamo attivati con gli istituti di credito ma a parte delle richieste informali che ci hanno fatto inviare solo risposte vaghe e nessuna certezza. Ovviamente sto parlando di finanziamenti piuttosto corposi nell’ordine dei 200.000 euro….addirittura mi sono stati proposti finanziamenti a 18 mesi (non riuscirei a sostenere la rata), a ieri mi è stato detto che mi faranno sapere il tasso applicato (ma non dovrebbe essere un dato certo??) che le tempistiche per avere i fondi richiesti se approvati si attestano su almeno 1 mese e mezzo…Ho iniziato a chiedere come consigliato un accordo con i miei fornitori per poter dilazionare dove possibile…..Nonostante siamo clienti abituali di alcune ditte ,da anni, sempre rispettando i pagamenti pattuiti, ci sono state date le risposte più disparate….da chi ci minaccia di procedere immediatamente ad attivare il recupero credito, chi applicherà interessi di mora, chi mi dice che non accetta dilazioni, chi sta già avvisando che alla ripresa dell’attività nuove forniture saranno subordinate a pagamenti anticipati pena la non consegna del materiale, giustamente tante porte in faccia……e perché? Perché dal sistema bancario stanno arrivando segnali di assoluta confusione….Un nostro fornitore ci ha detto che la sua banca l’ha informato, cambiando opinione dopo pochi giorni, che le riba insolute in questo periodo di emergenza verranno segnalate comunque in centrale rischi…..Chi mi dice che le banche stanno comunque valutando le posizioni delle aziende, come appunto la centrale rischi, per i finanziamenti….Io non so quali siano le banche con cui lavorano i miei fornitori, sparsi su tutto il nord Italia anche fuori regione, ma su una quindicina di essi solo uno mi ha detto che riemetterà la riba senza problemi, anzi appoggiandoci e sostenendoci…..

Siamo disposti ad indebitarci, ma che arrivino questi soldi…Non sarebbe stato più semplice dare dei fidi di cassa in base ai flussi di pagamento delle aziende?  Le banche mi chiedono di decidere la somma da richiedere…..io devo prevedere senza sapere nemmeno quando potrò riaprire….Ma come è possibile?? Non ho la sfera di cristallo….Per assurdo non siamo rientrati fino  a marzo nelle proroghe dei pagamenti….fatturato troppo alto…..Bene l’unica consolazione è che almeno per le scadenze di maggio relative ad aprile non pagheremo…..il nostro fatturato è pari a zero….

La nostra unica speranza è ricominciare a lavorare (ad oggi non si sa quando), per pagare nei prossimi anni i debiti che faremo oggi….La crisi del 2008 non ci ha abbattuto, probabilmente lo farà un virus, anzi la mala gestione di questa situazione..

Un appunto, il 5 maggio la nostra azienda compirà 50 anni di attività, avremmo dovuto festeggiare..

Mi scuso per lo sfogo, ma tante riunioni, incontri, scambio di opinioni…..mi sembrano solo tante parole al vento. Servono linee guida chiare, semplici, dirette, per chi deve prestare fondi e per chi deve indebitarsi. Soprattutto bisogna restringere i tempi.

Tutte queste mie considerazioni solo per far presente che nella realtà dei fatti riuscire a destreggiarsi oggi non è proprio semplice, anzi. I segnali non sono positivi. Attendiamo le disposizioni del Governo a questo punto. Siamo pronti a riaprire in sicurezza per i nostri dipendenti e collaboratori.

Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti

 

05.05.2020

Vorrei esprimere a nome dell’azienda il dissenso circa la possibilità che la malattia Covid possa diventare infortunio.

Penso che il sistema Italia ormai sia alla frutta se continua ad avere una visione oscurantista del lavoro, come sporco e di sfruttamento

E’ ora di finirla di essere trattati come delinquenti.

Tutte le associazioni di categoria ( dagli edili, alle industrie piccole o grandi che siano, commercio, servizi etc) dovrebbero mettersi insieme e lottare al fine di annullare qs normativa , lesiva anche della dignità degli imprenditori onesti ( e sono la stragrande maggioranza) che si trovano ogni giorno a lottare contro lo stesso sistema che dovrebbe tutelarli e premiarli!!!

E’ ora di finirla !!!!