Il 23 aprile 2024 il Consiglio dei Ministri n. 78 ha approvato il disegno di legge intitolato “Disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale”.
Il disegno di legge individua criteri regolatori intesi a riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e della coesione sociale, secondo una visione antropocentrica, e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso.
In quest’ottica, come precisato nel comunicato stampa del Governo, il disegno di legge non si sovrappone al Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale approvato il 13 marzo 2024 dal Parlamento Europeo, di prossima emanazione, ma ne accompagna il quadro regolatorio in quegli spazi propri del diritto interno, tenuto conto che il regolamento è impostato su un’architettura di rischi connessi all’uso dell’intelligenza artificiale.
Le norme prevedono che il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale debba basarsi sul rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà dell’ordinamento italiano ed europeo, precisando che la tecnologia in questione debba altresì rispettare i principi di trasparenza, tutela e valorizzazione anche economica del dato, riservatezza, robustezza, accuratezza, non discriminazione e sostenibilità, nonché l’autonomia e il potere decisionale dell’uomo. Si precisa, inoltre, che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non deve pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni, e che detto utilizzo deve avvenire nel rispetto della cybersicurezza lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale. Le norme intervengono in cinque ambiti: la strategia nazionale, le autorità nazionali, le azioni di promozione, la tutela del diritto di autore, le sanzioni penali. Si prevede, inoltre, una delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE con programmi di “alfabetizzazione” dei cittadini in materia di IA (sia nei percorsi scolastici che in quelli universitari) e di formazione da parte degli ordini professionali per
professionisti e operatori. La delega riguarda anche il riordino in materia penale per adeguare reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di IA.
In materia di sviluppo economico si promuove l’intelligenza artificiale nei settori produttivi da parte dello Stato e delle pubbliche autorità, per migliorare la produttività e avviare nuove attività economiche per il benessere sociale, nel rispetto della concorrenza nel mercato dell’intelligenza artificiale, dell’utilizzo e della disponibilità di dati ad alta qualità.
Particolarmente rilevante è l’introduzione di un obbligo di riconoscimento delle opere create tramite l’IA, nell’ambito del “Testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi”. Al riguardo, il contenuto che sia stato “completamente o parzialmente generato, modificato o alterato dai sistemi di intelligenza artificiale, in modo tale da presentare come reali dati, fatti e informazioni che non lo sono, deve avere un elemento o segno identificativo, anche in filigrana o marcatura incorporata con l’acronimo “IA” o, nel caso audio, attraverso annunci audio ovvero con tecnologie adatte a consentire il riconoscimento.”
Il disegno di legge in esame contiene altresì diverse disposizioni di settore, tra cui:
- in materia di sanità, l’impiego di sistemi di IA non può determinare l’accessibilità alle prestazioni sanitarie secondo criteri discriminatori, deve essere rispettato il diritto dell’interessato ad essere informato circa l’utilizzo di tali tecnologie, lasciando inoltre impregiudicata la spettanza della decisione alla professione medica;
- in materia di lavoro: l’intelligenza artificiale può essere impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psicofisica dei lavoratori, stabilendo inoltre che l’utilizzo dei sistemi di IA per l’organizzazione o la gestione del rapporto di lavoro non può in nessun caso essere discriminatorio;
- per le professioni intellettuali, si stabilisce che il pensiero critico umano debba sempre risultare prevalente rispetto all’uso degli strumenti di intelligenza artificiale, che può riguardare solo le attività di supporto all’attività professionale. Per assicurare il rapporto fiduciario tra professionista e cliente si precisa, inoltre, che le informazioni relative ai sistemi di intelligenza artificiale utilizzati dal professionista debbano essere comunicate al cliente con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo;
- si regola l’utilizzo dell’IA nel settore dell’attività della pubblica amministrazione per garantire il buon andamento e l’efficienza dell’attività amministrativa dando centralità al principio dell’autodeterminazione e della responsabilità umana;
- nell’amministrazione della giustizia l’utilizzo dell’IA è consentito esclusivamente per finalità strumentali e di supporto, quindi per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale, mentre è sempre riservata al magistrato la decisione sull’interpretazione della legge, la valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di ogni provvedimento inclusa la sentenza.
Il disegno di legge è stato presentato in Senato in data 20 maggio 2024, e assegnato alle commissioni riunite 8ª e 10ª in sede referente il 29 maggio 2024. Una volta approvato, dovrà passare il vaglio della Camera dei Deputati per la sua definitiva approvazione.