Il prezzo del gas naturale al mercato TTF di Amsterdam, riferimento per le quotazioni europee, è sceso ai minimi da circa tre anni a febbraio e, nonostante un leggero rimbalzo a inizio marzo, rimane del 90% inferiore ai picchi toccati a agosto 2022, nel pieno della crisi energetica. Il prezzo è compreso in questa fase tra i 25 e i 30 €/MWh ma si parla già di possibili discese fino a 20€ entro l’estate. E la discesa prosegue da circa un anno. C’entrano dinamiche operative e di contesto. I Paesi europei hanno sia ridotto la dipendenza dalla Russia, ex primo fornitore dell’Unione Europea, che ridimensionato i consumi energetici, riducendo del 19% i consumi tra agosto 2022 e gennaio 2023. C’è anche una questione finanziaria, come hanno analizzato gli studiosi di Spectrum Markets. “Le ragioni alla base del calo del prezzo del gas naturale dall’inizio dell’anno sono molteplici. Ci sono da considerare gli sforzi generalizzati per diversificare le fonti energetiche e ridurre le emissioni, nonché la diminuzione della domanda interna e le abbondanti scorte a disposizione, derivanti da un inverno mite e da elevati volumi di produzione”, ha dichiarato sul tema Michael Hall, Head of Distribution di Spectrum Markets.
Nel breve periodo le contingenze positive e l’inverno mite hanno aperto alla prospettiva di un calo dei prezzi. “Tuttavia, la prospettiva europea offre un quadro diverso”, nota Hall. Gli investitori “stanno rilevando una domanda stabile per le forniture di gas naturale liquefatto (GNL) e un aumento delle relative spedizioni dagli Stati Uniti verso i porti europei, in risposta all’impegno dell’UE per ridurre la dipendenza dalle forniture russe. Questo cambiamento geopolitico ha infatti spinto gli Stati membri a potenziare le proprie infrastrutture e capacità di importazione. In questo contesto, gli investitori sembrano cercare di capitalizzare sull’attuale prezzo del gas naturale, prendendo posizioni lunghe o tattiche per approfittare della volatilità o dalle aspettative che, nonostante le dinamiche di domanda e offerta suggeriscano valori bassi per il gas naturale, possano esserci degli aumenti in futuro”, aggiunge Hall.
Il motivo? Le spedizioni di gas naturale non sono prezzate sul mercato TTF, perlomeno non esclusivamente, e non sono spesso legate a lunghi accordi-quadro che regolano le dinamiche di prezzo. Al contrario, spesso le negoziazioni avvengono a livello di operatori sui mercati spot, secondo un palleggio che disintermedia i grandi piani statali per
forniture a tutto campo. E questo può spingere al rialzo delle quotazioni in previsione della corsa al riempimento degli stoccaggi che si verificherà tra la primavera e l’estate.