Diversi mesi dopo l’inizio della crisi di Suez, l’incremento dei costi di trasporto dell’acciaio è ancora tangibile, con un aumento del 150% rispetto al periodo pre-crisi. Il costo medio di trasporto dell’acciaio, che tradizionalmente attraversava il Mar Rosso, secondo le stime Eurometal-Assofermet, è salito da 1.200 dollari per TEU (prezzo di dicembre 2023) a circa 5.300 a gennaio, per poi assestarsi a 3.000 dollari per TEU a febbraio.
Il TEU, lo ricordiamo, è l’unità di misura dei noli marittimi più utilizzata e nel volume che ricopre può essere compresa una tonnellata che equivale a 25 tonnellate di acciaio. Eurometal-Assofermet ha indicato nel boom di gennaio un effetto-speculazione a cui hanno contribuito la volatilità dei prezzi indicati dalle compagnie di trasporto sull’onda del blocco del Mar Rosso per gli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi.
La situazione appare imprevedibile, e si è somatizzato un aumento dei costi del 150% rispetto al periodo pre-crisi. Sul costo di trasporto si distribuiscono anche gli aumenti dei prezzi della gestione operativa di una nave che rimane attiva nella navigazione in alto mare con tempi di percorrenza delle tratte più lunghe. Dai 30 giorni pre-crisi i tempi di passaggio dell’acciaio importato dall’Asia all’Europa, a causa del periplo del Capo di Buona Speranza, si sono allungati di 15-25 giorni.
Nel 2023, in linea con gli anni precedenti, secondo i dati raccolti da Siderweb il primo esportatore di acciaio in Europa è stata la Cina, con 3,8 milioni di tonnellate inviate in Ue. Dopo Pechino, i principali esportatori di acciaio in Italia e nell’UE sono stati India, Vietnam, Giappone, Taiwan e Corea del Sud. In Italia l’India (1,3 milioni di tonnellate) sopravanza di poco la Cina (1,1) nella classifica dei Paesi di riferimento
Parliamo di Paesi la cui produzione di acciaio era imbarcata sempre su navi che tradizionalmente transitavano per il Mar Rosso attraverso Suez per giungere nel Mediterraneo e in Italia, sempre più dipendenti dalle forniture esterne.
Per quanto riguarda il nostro Paese, in totale questi Paesi hanno esportato 5,48 milioni di tonnellate di acciaio nel 2023, pari al 73,8% del totale dell’acciaio importato in Italia da Paesi extra-UE (7,42 milioni di tonnellate) secondo i dati Eurometal. Per l’Europa intera la dipendenza è al 55,1%: 16,14 milioni di tonnellate su un totale di 29,3 milioni di importazioni. Questi dati bastano a capire come la tempesta perfetta nel Mar Rosso abbia impattato profondamente sui valori di mercato di queste importazioni cruciali per la sicurezza del nostro tessuto manifatturiero. Esaltando la fragilità di linee di rifornimento commerciali assai delicate.