L’inflazione rimane un argomento di grande rilevanza mentre la ripresa economica continua a essere incerta nell’attuale panorama europeo del 2024. Oltre Atlantico, la Fed non ha ancora iniziato il giro di valzer dei tagli continui e massicci che si prevedeva destinati a iniziare nella prima metà del 2024. Ora i mercati scontano le aspettative di cinque tagli a partire da giugno. In Europa la Banca Centrale Europea ha mantenuto i tassi stabili, ma l’incertezza persiste, amplificata dalla crisi tedesca. Nonostante ciò, per l’economia europea non è automatico aspettarsi un perpetuarsi del pessimismo cronico degli anni passati.
Un elemento di interesse è l’inflazione bassa in Italia, ancora non diffusa a livello europeo. Mentre l’inflazione italiana è diminuita ulteriormente a dicembre, altrove ha avuto trend diversi registrando un aumento in Germania e in Francia, portando la media dell’Eurozona al +2,9%. Questo divario è principalmente spiegato dalle diverse dinamiche dei prezzi dell’energia, con una caduta più marcata in Italia rispetto al resto d’Europa, influenzata anche da variazioni nei prezzi core di beni e servizi.
Persistono, tuttavia, elementi di instabilità come gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi nelle rotte commerciali del Mar Rosso, che hanno interrotto le catene di approvvigionamento globali, causando ritardi nelle consegne dei produttori tra Asia ed Europa. Ciò ha contribuito a un temporaneo aumento dei costi di produzione. Inoltre, la Germania, tradizionale motore dell’Europa, è in recessione, mentre nell’ambito dell’Unione Europea il Patto di Stabilità è stato reintrodotto, con un ritorno del vento di austerità, spesso influenzato dalla posizione economica tedesca.
Nonostante ciò, nel settore industriale europeo ci sono segnali positivi, con un calo più contenuto dei nuovi ordini rispetto ai mesi precedenti, come evidenziato dai dati riguardanti le decisioni degli acquisti delle principali aziende del Vecchio Continente. Secondo una recente indagine, l’indice flash composito dei responsabili degli acquisti dell’Eurozona di S&P Global è salito a 47,9, il massimo in sei mesi, segnalando un’attività aziendale più dinamica rispetto al mese precedente. Gli Usa hanno invece avuto dati sorprendenti. Nel terzo trimestre del 2023, l’economia degli Stati Uniti ha superato tutte le previsioni registrando una crescita del 3,3%. Nonostante l’incertezza globale, gli Stati Uniti dimostrano una resilienza macroeconomica strutturale, offrendo un possibile impulso alla domanda mondiale. Nonostante le sfide sociali interne, l’economia statunitense rimane solida, registrando una crescita complessiva del 3,1% nell’anno, confermandosi come l’economia avanzata con la crescita più veloce nel 2023.