Nel precedente numero dell’Osservatorio Internazionale abbiamo sottolineato quanto nelle economie avanzate stia emergendo il ruolo fondamentale del settore minerario funzionale a toccare i livelli di riciclo previsti dal Critical Raw Materials Act europeo per i metalli strategici. Ma non è questo l’unico fronte attivo. L’Italia può essere un hub all’avanguardia dei progetti sulla transizione energetica e il recupero di metalli rari funzionali all’industria di frontiera. Ma ad oggi ancora bisogna capire in che misura le prospettive industriali del Paese si possano sposare con le specificità di ogni contesto territoriale. In Sardegna un progetto-pilota di Glencore e Li-Cycle mira a creare a Portovesme, nel Sulcis, un impianto per il recupero di litio per le batterie delle auto elettriche partendo da quelle esauste.
Le aziende bresciane operanti in settori come l’automotive beneficerebbero di una ripresa strutturale della capacità italiana di rifornirsi di materiali primi critici per l’industria tramite riuso e riciclo. In quest’ottica la presenza di una filiera del genere ridurrebbe la dipendenza delle aziende dall’importazione da paesi terzi, che potrebbero essere soggetti a instabilità politica o a problemi logistici. Ma non solo. La provincia di Brescia beneficerebbe anche delle capacità di sdoganare al meglio le potenzialità del suo settore dell’economia circolare e del riciclo. Alzare dalle plastiche ai materiali critici la proiezione bresciana può essere strategico per rendere sempre più centrale la catena del valore del territorio da qui ai prossimi anni.