Micro e Macro
La crisi alimentare è ormai alle spalle: Secondo il colosso finanziario olandese Rabobank, i consumatori potrebbero trovare un po’ di tregua dai prezzi elevati dei generi alimentari il prossimo anno, poiché i costi inferiori delle materie prime agricole freneranno l’inflazione alimentare in tutta Europa. L’indice delle materie prime alimentari attenzionate dall’Onu è sceso del 25% quest’anno secondo quanto risulta da un report pubblicato il 15 novembre da Rabobank, che indica in particolare i prezzi di zucchero, caffè, mais e soia come i driver di questo calo. Si allontana il rischio di una crisi alimentare globale e, al contempo, quello di un’inflazione prolungata da carovita alimentare nei mercati sviluppati. Fatti che possono dare maggiore stabilità anche al mercato della trasformazione e della commercializzazione.
Per territori come quello bresciano questo dato di fatto ha una doppia valenza. Da un lato, maggior stabilità nei contratti e nei costi per i produttori di materie prime permetteranno di programmare meglio raccolti e processi ad essi collegati nell’anno a venire. Ma c’è anche il dettaglio fondamentale della gestione dell’industria alimentare, che contribuisce in maniera attiva ai circa 700 milioni di euro di export annuo della provincia di Brescia nel settore trasformando e valorizzando le materie prime in prodotti finiti a maggior valore aggiunto. Quanto scritto da Rabobank può apparire come un volano per programmare con maggior ottimismo l’anno a venire.