Domenica 19 novembre l’Argentina ha eletto il nuovo presidente nella figura di Javier Milei, economista libertario di destra che si presenta con un’agenda radicalmente pro-mercato, vuole la dollarizzazione dell’economia nazionale e l’abolizione della banca centrale. L’Argentina è una grande economia con un potenziale significativo, ma è anche un paese con una lunga storia di instabilità economica. Negli ultimi anni, l’economia argentina è stata caratterizzata da una crescita lenta, un’inflazione elevata e un debito pubblico crescente.
Nel 2023, l’economia argentina è prevista in contrazione del 2,5%, dopo due anni di crescita generata dalla ripresa post Covid. La contrazione è dovuta a una serie di fattori, tra cui la guerra in Ucraina, che ha portato a un aumento dei prezzi delle materie prime e a un peggioramento delle condizioni finanziarie globali.
Per il 2024, si prevede una ripresa dell’economia argentina, con una crescita del 3,5%. Tuttavia, la ripresa sarà probabilmente lenta e graduale.
Le principali sfide economiche dell’Argentina sono le seguenti:
- Inflazione elevata: l’inflazione argentina è stata costantemente elevata negli ultimi anni, raggiungendo il 60% nel 2022 e sfondando quota 100% quest’anno. L’inflazione alta erode il potere d’acquisto dei cittadini e rende difficile la pianificazione degli investimenti.
- Debito pubblico crescente: il debito pubblico argentino è pari a circa il 100% del PIL. Il debito elevato rende difficile per il governo argentino finanziare le proprie spese e può portare a un default.
- Instabilità politica: l’Argentina ha una lunga storia di instabilità politica. L’instabilità politica può rendere difficile per il governo argentino attuare politiche economiche efficaci.
L’Italia e l’Argentina hanno rapporti storici e culturali profondi. I due paesi hanno stretti legami economici, con scambi commerciali per circa 2,5 miliardi di euro nel 2022.
L’Italia è il secondo partner commerciale dell’Argentina in Europa, dopo la Germania. Le esportazioni italiane verso l’Argentina sono concentrate in prodotti industriali, come macchinari, prodotti chimici e metallurgici. Le importazioni italiane dall’Argentina sono concentrate in prodotti agricoli, come grano, soia e carne. Negli ultimi anni, i rapporti economici tra Italia e Argentina si sono rafforzati. Nel 2022, i due paesi hanno firmato una serie di accordi di cooperazione in materia di energia, tecnologia e sviluppo sostenibile. Tuttavia, gli investitori devono essere consapevoli delle sfide economiche e politiche dell’Argentina prima di investire nel paese. Milei si presenta con un’agenda pro-mercato che può ingolosire molti investitori. Ma non dimentichiamo che sull’Argentina grava un fardello notevole: il maxi-prestito del FMI del 2018, di oltre 55 miliardi di dollari, deve essere ancora ripagato. A luglio l’Istituto per il Commercio Estero segnalava blocchi nei pagamenti argentini ai fornitori italiani per le problematiche legate alla volatilità della moneta locale, il peso, e l’assenza di valuta estera. Anche nell’era Milei questa sarà, realisticamente, la grande priorità per gli imprenditori in loco.